giovedì 25 luglio 2013

Intervista Michele Venitucci, protagonista di “Italian Movies”


Attore di teatro, cinema e televisione, Michele Venitucci diventa noto presso il grande pubblico per la partecipazione alla serie tv  R.I.S. 3 - Delitti imperfetti.
Tra gli altri suoi lavori per il piccolo schermo, ricordiamo le serie tv Diritto di difesa e Codice rosso, debutta nel 2000 con il film Tutto l'amore che c'è del regista Sergio Rubini.
Michele è attualmente al cinema con Italian Movies,  una pellicola corale che disegna un ritratto colorato della nostra società. La commedia, che vede alla regia Matteo Pellegrini, è prodotta da Indiana e distribuita da Eagle Pictures. Il film vanta un cast di attori di diverse nazionalità e racconta di un russo, Mako, un indiano Dilip e un italiano, Ben, interpretato d Venitucci, che lavorano come addetti alle pulizie in uno studio televisivo di proprietà di un cinico imprenditore. Per arrotondare uno stipendio da sottopagati, sfruttano lo studio per creare una piccola casa di produzione video clandestina per la realizzazione di filmati di matrimoni all’interno delle comunità straniere. I video riscuotono inaspettatamente un grandissimo successo che li spinge ad espandersi e gli studi vengono così letteralmente presi d’assalto da personaggi di varie etnie e nazionalità.
Un film che utilizza gli extracomunitari per raccontare il nostro paese, fuggendo i toni drammatici e scegliendo un andamento spensierato con l'idea di penetrare più a fondo del solito.

Italian movies: che storia vuole raccontare questo film?
Il film vuole raccontare in forma leggera, anzi direi tragicomica, una società che sta cambiando, che sta diventando multietnica, e focalizzare l’attenzione su questo aspetto.
È una cosa innovativa perché per la prima volta gli extracomunitari sono al centro della storia e sono personaggi positivi.
Sono l’unico italiano e uso il loro linguaggio per dare voce agli invisibili.

Cosa ti ha fatto dire: “Questo personaggio fa per me”?

La prima volta che ho letto il copione mi sono fatto un'idea e ho trovato il personaggio piccolo, più giovane di me. È stato come fare un piccolo viaggio a ritroso, sai come quando rileggi le pagine di un vecchio diario? Ecco, la sensazione e' stata quella.
Ben è un ragazzo sempre alla ricerca di qualcosa, un po’ come me.


Gli attori del film sono tutti professionisti stranieri che hanno imparato l'italiano, avete lavorato con loro per i personaggi?
Il regista è innamorato degli attori, abbiamo vissuto a Torino tutti insieme ed è stata una bellissima esperienza. Confrontarsi, vedere le differenze tra le lingue è stato formativo per tutti. E dopo una settimana di convivenza, sul set ci è sembrato di giocare!

L'intervista continua qui

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