mercoledì 23 gennaio 2013

Intervista esclusiva a Fabio Milella: "Faccio musica per divertire e divertirmi"




Che belli gli anni '80… Ve li ricordate? Tutti da “Burghy” che mangiare fast fa tanto tendenza e poi, per smaltire, l’aerobica di Jane Fonda con le tutine colorate. Gli anni in cui le spalline imbottite erano d’obbligo, almeno quanto i capelli con la permanente. Gli anni in cui i Paninari spopolavano e non si sapeva ancora che successo avrebbe avuto Ritorno al futuro.
Ecco, se ne avete nostalgia venerdì 25 gennaio, Fabio Milella e la sua band porteranno il cuore dell’Alcatraz di Milano a battere al ritmo dei mitici anni ’80. Il live avrà inizio alle ore 23.30 e darà il via a “Notorious”, la storica serata del venerdì da passare tra musica live e Djs set, in perfetto stile anni ’80 e ’90. 

L’artista sul palco sarà accompagnato da Corrado Guidi (chitarra), Max Zaccaro(basso) e Luca Giordano (batteria) e presenterà alcuni brani del suo ultimo disco,“ElettrOttanta” (pubblicato l’anno scorso), in cui ha rivisitato in chiave elettronica grandi successi italiani degli anni ’80. 

Simpatico, esplosivo: Fabio è un fiume in piena. È positivo e ha entusiasmo da vendere, una vera iniezione di buonumore. Leggete cosa mi ha raccontato… 

Venerdì prossimo sarai all’Alcatraz di Milano. Che performance sarà? Il concerto è basato sugli anni 80. Lo scopo è portare sul palco tutte le canzoni ballabili di quegli anni rivisitate in chiave rock: da “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri a“Ballo Ballo” della Raffaella nazionale. 
È un’operazione apparentemente semplice, ma non è così: alcuni sono scettici, perché pensano siano canzoni un po’trash. Quindi un pizzico di difficoltà in questo progetto c’è. 
L’idea è quella di divertire, è per questo che faccio musica: per divertire e divertirmi. 

Sei del ’78 quindi gli anni 80 li hai vissuti. Perché piacciono tanto? Sono molto legato a questi anni. Gli anni 80 non sono una novità, ma quello che voglio riproporre è la voglia di divertirsi, di stare bene e di essere leggeri....


L'intervista continua su Voce D'Italia