venerdì 27 settembre 2013

“Siamo ‘Briganti’ moderni”. Intervista Migaso & I Briganti



Una band nata oltralpe, in Francia, ma cresciuta respirando l’aria e la culturale musicale del nostro Paese. Questi, in sintesi sono Migaso & I Briganti.
La natura ambivalente del gruppo si riflette in ogni nota dei brani da loro interamente scritti e prodotti, riuscendo a trovare giusta sintesi tra elettrorock e la tradizione italiana, quello che Migaso, frontman della band, chiama il Blues Calabrese. Abbiamo intervistato proprio lui, in seguito all’uscita del loro secondo album “Luminescenza”.

Come avete scelto il vostro nome?

“Migaso” è un segreto che custodisco preziosamente...
Per quanto riguarda invece i “Briganti”, ho battezzato la mia band in tal modo perché penso che più che mai oggi la nostra società abbia bisogno di gente che possa difenderla e si prenda cura della libertà di espressione, argomento di cui parlo continuamente nelle mie canzoni. Siamo “Briganti” moderni nel senso che, in questi tempi difficili e di crisi, siamo messaggeri portatori di speranza e di valori oramai persi.
                                                                                                                                
Da che ispirazione è nato questo vostro secondo album “Luminescenza”?

A parte il fatto che sono un appassionato di filosofia e di simbolica, direi che l'ispirazione per  “Luminescenza” proviene dagli eventi della mia vita e dall’ attualità mondiale. Siamo tutti immersi in un sistema nel quale l’informazione ci attraversa in tutti i sensi 24 ore su 24 e inconsciamente o coscientemente ognuno di noi esprime la sua opinione. Io ho scelto la musica come terapia e “Luminescenza” materializza queste mie emozioni e questi miei pensieri.

Come vi siete conosciuti e quando avete deciso di lavorare insieme?

E’ stato un lungo percorso nel quale ho avuto modo di incontrare molta gente. Lungo il cammino ho conosciuto tanti musicisti con i quali ho condiviso molte esperienze e punti di vista. Alcuni sono rimasti al mio fianco, altri hanno seguito strade diverse. Il line up oggi è composto da 4 Briganti : Tew, alle tastiere, MPC, computers e seconda chitarra, un vero multi strumentista; Nko al basso e backing vocals, una persona con un cuore enorme; Bam, alla Batteria, è l’ultimo arrivato nella Band, viene da Montreal, in Québec, e ci arricchisce con il suo modo di suonare molto US; infine io, canto in Italiano e suono la chitarra.

Cosa si dice in Francia di voi?


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venerdì 20 settembre 2013

Intervista a Robb Cole: “Voglio migliorare sempre”



Robb Cole, nome d’arte di Roberto Colonna, è cantante, cantautore, ballerino e designer. Dopo l’uscita del suo primo album  "Ecco l'estate", ha avuto modo di collaborare con grandi artisti come Fiordaliso, Mino Reitano, Enrico Ruggeri, I Nomadi, solo per citarne alcuni.
A ottobre uscirà il suo prossimo singolo «The Rhythm Of Life» siamo andati a chiedere qualche anticipazione…

Sei svizzero con origini italiane, eppure hai scelto un nome d’arte. Come mai?
Il primo album è uscito con il mio nome di battesimo: Roberto Colonna. In seguito, volendo percorrere un altro traguardo cioè cantare anche in inglese per oltrepassare il confine, era necessario un nome più adatto, cosi  con il mio produttore di allora e il mio socio dalla Rc-Music Records, decidemmo di usare un nome d’arte usando i diminutivi del mio nome. Così è nato Robb Cole.

Quando e come hai iniziato a cantare?
Ho iniziato prestissimo, già a 5 anni quando alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”, la risposta era sempre la stessa: “Il cantante”.
La mia prima esibizione su un palco risale ai 12 anni, se non ricordo male, in un locale piccolo. Stavo suonando il violino insieme ai compagni della scuola di musica e dopo il concerto, mi hanno fatto cantare un brano.
Dopo di quell’esibizione non ho più lasciato il canto, ho iniziato a prendere parte a vari concorsi sia in Svizzera che in Italia  con brani editi di artisti già di fama. Adoro la scarica di adrenalina che ho quando salgo sul palco! Inoltre mi sono messo a studiare il canto classico che mi ha sempre affascinato cantando anche in vari piccoli Musical: voglio migliorare sempre.

Però sei anche ballerino e designer…
Sì, mi piace il ballo e sul palco voglio sempre dare il meglio. Per un brani dance vuole anche uno show, perciò il ballo è fondamentale per poter intrattenere il pubblico al massimo durante un concerto: è a ciò a cui tengo di più.
Potrei definirmi un “designer per caso”, dato che al mio primo trasloco volevo dei mobili che non si trovavo da nessuna parte, cosi mi sono messo a disegnare ciò che volevo.
Poi mio padre che è falegname di professione, li ha costruiti.
 Ho riscosso un discreto successo e ho continuato creando una Linea di gioielli e ultimamente dei Quadri Digital Art Design.
Mi piace perché mi rilassa e mi aiuta a  trovare il giusto equilibro.


Il tuo prossimo singolo “The Rhythm Of Life “ uscirà in ottobre. Vuoi anticiparci qualcosa?

L'intervista continua qui 

venerdì 13 settembre 2013

Intervista al duo Taurina Bros




I Taurina Bros nascono dal duo Hip Hop italiano “Fratelli Taurina” con Darius (Dario Genovesi) e Scanderbraus (Lorenzo Maggiani), fondato nel 2007 dal rincontro di due amici d’infanzia con percorsi di vita ed esperienze musicali diverse.
Scanderbraus ha il suo primo approccio con la musica da piccolissimo quando prende lezioni di violino.
Crescendo, il suo interesse per le note si focalizza soprattutto sull’ascolto e la sua conoscenza musicale matura grazie ai numerosi viaggi in tutto il mondo e al lungo periodo trascorso in Inghilterra, dove è venuto a contatto con la realtà underground Londinese.
Durante gli anni ’90, Darius segue con passione l’evoluzione del Rap italiano, inaugurando la sua carriera da rapper proprio nel ’98 con un freestyle sopra un groove di Dj-Jad, sul palco di uno dei concerti degli Articolo 31 durante il loro tour “Nessuno”.
Il loro primo album “Viaggio Famelico” è uscito nel mese di giugno 2013, distribuito da House of Glass Production e Baby Angel.

Come nasce il nome Taurina Bros?

Come saprai la taurina è una sostanza eccitante contenuta negli energie drink. Diciamo che ne abbiamo fatto un discreto uso per ricaricare le batterie durante le sessioni live e studio più stancanti. Bros è un altro modo di dire crew, famiglia, fratelli. Ci piace molto il nostro nome.

Su che ispirazione nasce questo vostro primo album “Viaggio Famelico” ?
Sicuramente non c'è stata una singola fonte di ispirazione. In questo album ci sono brani interamente partoriti quest'anno e nell'anno scorso, ma ci sono anche testi scritti quattro o cinque anni fa per cui risulta difficile parlare di un unico filo conduttore. Abbiamo scritto brani più impegnati come "Il cielo sopra Baghdad" e "Alice 2000", ma anche leggeri e divertenti come "L'animale" o "Viaggio Famelico".  Possiamo delineare però un messaggio: viaggio famelico è un inno alla vitalità, l'infinito appetito di una vita assurda e cannibale, se non sarai tu il primo a mordere lo farà lei. Mangia o verrai mangiato, saziati della vita e di tutti i suoi aspetti, delle bellezze come delle crudeltà.


Sonorità  rap e dubstep farcito di suoni rock, electro, dance ma anche pop. Come mai mixate generi tanto diversi?

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