Eccoli, sono i kuTso. Come si legge, direte voi? Non
sarà mica come… E invece sì, avete indovinato. Si pronuncia proprio come la
parolaccia che non si dovrebbe dire. Ma loro vogliono sdoganare ogni tabù.
La band rivelazione Indie-Rock di
Roma, che ha pubblicato recentemente l’album “DECADENDO (su un materasso sporco)”, è composta da Matteo Gabbianelli (vox), Luca Amendola (basso/vox),
Donatello Giorgi (chitarra/vox), Simone Bravi (batteria/vox).
Stravaganti e divertenti, La Voce ha intervistato per voi Matteo
Gabbianelli, voce del gruppo.
Parlatemi
dell’origine del vostro nome, come l’avete scelto?
Innanzitutto... Sai come si pronuncia? (ride,ndr). Era il modo in cui lasciavo la mia traccia sui banchi
al liceo. Quando è nato all’inizio era un gioco, poi è rimasto per anni, quindi
perché no? All’inizio non avevamo un intento provocatorio, ma ci faceva solo
sorridere, sebbene abbia fatto storcere il naso a qualche addetto ai lavori.
Ci piace avere un nome che elimini i tabù! E iniziando così l’intervista
in questo modo, con kuTso, tutto il resto è in discesa! (ride, ndr)
Avete recentemente
pubblicato “Decadendo (su un materasso sporco)”. Come è nato questo disco?
Il disco contiene 12 brani che riassumono il nostro lavoro
in una arco temporale di 7 anni. Non abbiamo mai avuto l’esigenza di fare un
disco, anche perché siamo figli del nostro tempo: l’album ha perso di
significato per la gente che ne fruisce. Per noi non era importante
autoprodurci un disco, l’avremmo fatto solo se una struttura si fosse occupata dei costi e della
produzione. L’abbiamo trovata e abbiamo capito che per far partire la
promozione doveva esserci un’uscita.
Da molti anni componiamo registriamo e mettiamo on line,
ormai ci sono più di 30 canzoni che girano!
Quando avete
cominciato a fare musica?
Ci siamo conosciuti grazie alla musica! Suoniamo da anni
ognuno per conto proprio, il progetto l’ho creato io: è iniziato parallelo ad
altre cose, finché è diventato la più importante. Ho trovato persone serie e
professionali come meche hanno sposato questa causa.
Con quali artisti vi
piacerebbe collaborare?
Noi vantiamo già una serie di collaborazioni scaturite da
amicizie che abbiamo nel mondo della musica come Fabrizio Moro, Pierluigi dei
Velvet, i Nobraino… Abbiamo giocato sul brano “Aiutatemi!”: l’’abbiamo reso un gioco dove abbiamo coinvolto
diversi artisti e ognuno ha contribuito.
Per il resto, non ho miti e non sono un fanatico della musica...
L'intervista continua qui