L’entità Stanley Rubik nasce nel 2011, a Roma, dall’incontro fra Dario (basso, voce e programming) e Gianluca (chitarra, voci e synth). I
due, accomunati dall’interesse trasversale per il rock, le sonorità indie e le
contaminazioni elettroniche, iniziano un fertile processo compositivo
caratterizzato dal continuo imbastardimento tra gli stilemi del rock
d’avanguardia, le sequenze elettroniche e le armonie spesso dissonanti. A loro
si aggiunge poco dopo Andrea
(batteria e sampler), chiamato ad interpretare il ruolo di collante ritmico.
Chiude il cerchio l’ingresso di Domenico
(chitarra e synth), grazie al quale la formazione trova il suo equilibrio. “lapubblicaquiete” è il primo lavoro
ufficiale della band siamo dunque andati ad intervistarli.
Partiamo dal vostro nome bizzarro! A metà tra il cubo e il regista…
A noi piacciono molto gli
incastri. Sia quelli necessari per risolvere il cubo, sia quelli narrativi e
visivi che contraddistinguono la cinematografia di Kubrik.. e poi volevamo un
nome ironico, che avesse alla fine anche un effetto “buffo” o straniante. Tutto
sommato l’incastro (quello tra rock e elettronica) è anche la caratteristica
principale della nostra musica – se l’incastro fallisce, il pezzo non riesce,
il cubo lo butti dalla finestra, e il protagonista muore!
"lapubblicaquiete" è il vostro EP d’esordio. Volete
raccontarci com’è nato questo brano?
L’EP contiene tre brani che sono
stati selezionati ad hoc da una base molto più ampia di idee in vari stati di
avanzamento, e che ci sembravano i più adatti a rappresentarci in questa
precisa fase. Solitamente tutto prende forma da uno scheletro proposto da Dario
o Gianluca, molto spesso in forma di sequenza elettronica, che il resto del
gruppo si occupa di sporcare e imbastardire con i vecchi strumenti “analogici”.
Che esperienza è stata lavorare con i Velvet?
Senz’altro un’esperienza molto
formativa e stimolante. Ci hanno innanzitutto aiutato a capire quale direzione
prendere e che tipo di colorazione sonora dare ai brani, inoltre hanno fatto un
lavoro di missaggio e produzione pazzesco valorizzando moltissimo il materiale
grezzo che avevamo registrato in maniera piuttosto “casareccia”.
Il disco è stato anticipato dal singolo “Pornografia”. A che oscenità vi riferite?...
L'intervista continua qui