I Balmorhea (pronunciato
Bal-More-Ay) sono un sestetto di Austin, Texas, fondato nel 2006 da Rob Lowe e Michael Muller
che suonano chitarra, pianoforte, banjo. Sono poi subentrati Aisha Burns — violino, Dylan Rieck — violoncello, Travis Chapman — contrabbasso e Kendall Clark — percussioni.
La band prende il nome da un
piccolo paesino del Texas e proprio come il suo moniker la musica della
formazione riflette motivi e immagini del sudovest americano: il folklore
texano, i paesaggi montuosi, la solitudine, la natura e la notte, in un sound
strumentale, elegante e suggestivo che spazia dal folk, al post-rock,
all'avanguardia. Durante gli anni il gruppo ha accolto nuovi membri, tra cui
una sezione d'archi e percussioni, che hanno contribuito a rendere la musica
dei Balmorhea concisa
e complessa al tempo stesso, arricchendo ulteriormente lo spettro sonoro della
band.
L'ultimo album dei Balmorhea, “Stranger”, è stato pubblicato nell’Ottobre 2012 da Western
Vinyls/Goodfellas.
La Voce li ha intervistati per voi.
Vi sono piaciuti i concerti in Italia?
Gli italiani hanno un posto
particolarmente speciale nei nostri cuori. Ogni volta che abbiamo suonato qui
la gente ci ha dimostrato calore e affetto.
Com’è nato “Stranger”?
“Stranger” è stato congegnato,
scritto e registrato con tempi molto più lunghi rispetto ai nostri lavori
precedenti . Vi abbiamo dedicato più tempo rispetto a quelli passati e abbiamo
sperimentato con il testo, con processi e il mixing rispetto ad altri album .
E’stato registrato in tre studi diversi con tre tecnici diversi e ognuno ha
messo a disposizione le proprie tecniche e qualità per rendere “Stranger” la
nostra opera più completa.
Come avete scelto di fare
musica senza l’uso delle parole?
Non abbiamo mai deciso di essere
un gruppo “senza parole” . Ma in qualche modo , i testi e la struttura generale
"canzone" non sembrava avere un senso, e comunque il prodotto era
qualcosa di forzato, innaturale. Invece le composizioni strumentali si sono
sempre sviluppate in maniera naturale.
In che modo il Texas ha influenzato la vostra musica?...
L'intervista continua qui
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