mercoledì 23 ottobre 2013

Intervista al gruppo texano Balmorhea



I Balmorhea (pronunciato Bal-More-Ay) sono un sestetto di Austin, Texas, fondato  nel 2006 da Rob Lowe e Michael Muller che suonano chitarra, pianoforte, banjo. Sono poi subentrati Aisha Burns — violino, Dylan Rieck — violoncello, Travis Chapman — contrabbasso e Kendall Clark — percussioni.
La band prende il nome da un piccolo paesino del Texas e proprio come il suo moniker la musica della formazione riflette motivi e immagini del sudovest americano: il folklore texano, i paesaggi montuosi, la solitudine, la natura e la notte, in un sound strumentale, elegante e suggestivo che spazia dal folk, al post-rock, all'avanguardia. Durante gli anni il gruppo ha accolto nuovi membri, tra cui una sezione d'archi e percussioni, che hanno contribuito a rendere la musica dei Balmorhea concisa e complessa al tempo stesso, arricchendo ulteriormente lo spettro sonoro della band.
L'ultimo album dei Balmorhea, “Stranger”, è stato pubblicato nell’Ottobre 2012 da Western Vinyls/Goodfellas.

La Voce li ha intervistati per voi.

Vi sono piaciuti i concerti in Italia?
Gli italiani hanno un posto particolarmente speciale nei nostri cuori. Ogni volta che abbiamo suonato qui la gente ci ha dimostrato calore e affetto.

Com’è nato “Stranger”?
“Stranger” è stato congegnato, scritto e registrato con tempi molto più lunghi rispetto ai nostri lavori precedenti . Vi abbiamo dedicato più tempo rispetto a quelli passati e abbiamo sperimentato con il testo, con processi e il mixing rispetto ad altri album . E’stato registrato in tre studi diversi con tre tecnici diversi e ognuno ha messo a disposizione le proprie tecniche e qualità per rendere “Stranger” la nostra opera più completa.

Come avete scelto di fare musica senza l’uso delle parole?
Non abbiamo mai deciso di essere un gruppo “senza parole” . Ma in qualche modo , i testi e la struttura generale "canzone" non sembrava avere un senso, e comunque il prodotto era qualcosa di forzato, innaturale. Invece le composizioni strumentali si sono sempre sviluppate in maniera naturale.


In che modo il Texas ha influenzato la vostra musica?...

L'intervista continua qui

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