Presente nella scena musicale
veneta da quasi vent'anni, Herman Medrano è conosciuto per le sue
rime graffianti in dialetto padovan-veneziano.
Con gli anni non ha mai cambiato
il suo approccio, ma ha via via consolidato la sua materia e ispessito la voce,
non solo per raccontare come siamo fatti, ma soprattutto per denunciare il
marcio che caratterizza molti strati della società contemporanea. Forse è
proprio la sua critica attuale e frizzante che lo rende unico e sempreverde; le
sue provocazioni in rima, condite da un tagliente umorismo ed ironiche
osservazioni, muovono la folla conquistando il pubblico dei cultori
dell'hip-hop e non.
Herman Medrano and The Groovy Monkeys nascono nel
2009 dall’incontro tra il cantante veneto e sette musicisti provenienti
da contesti differenti, che danno vita a un mix di sonorità funky, rock e
reggae. La band è composta da: Herman Medrano (voce), Diego Graziani
(chitarra), Alessandro Lughi (Hammond, piano, synth), Leonardo
Ardillica (tromba e cori), Yuri Argentino (sax), DJ Tech
(turntables), Enrico Millozzi (basso), Ugo Ruggiero (batteria).
Dopo quasi due anni di tour, che ha toccato varie località del Veneto con oltre
60 concerti, gennaio 2012 vede la pubblicazione del loro primo album, Simie,
un doppio cd live che riassume il live show della band.
NOSECONOSSEMO,
edito da La Grande Onda e distribuito da Audioglobe,
è il primo album di inediti della band veneta, in cui il gusto sagace di Herman
Medrano si incontra e si arricchisce del sound fresco dei Groovy Monkeys, dando
vita ad un mix di sonorità funky, rock e reggae.
Abbiamo intervistato Herman
Medrano, la voce del gruppo.
Herman, di recente è uscito il vostro album NOSECONOSSEMO. Com’è nato questo lavoro?
E’ nato in un anno di duro lavoro
e divertimento, tra sale prova e concerti, tra cene e registrazioni casalinghe,
è un disco fatto con il cuore. Dopo tre anni di concerti abbiamo messo le basi
per un lavoro organico e strutturato. NOSECONOSSEMO significa “non ci conosciamo”,
è il momento di fare conoscenza.
Come vi è venuto in mente di scrivere testi rap in veneto?
Perché è la
mia lingua, la parlo tutti i giorni da sempre. È la naturale evoluzione della
mia passione per il rap, dove in testi articolati riesco a coniugare la nostra
realtà con il linguaggio più adatto a descriverla. L’italiano manca dei termini
coloriti della nostra lingua, non arriva altrettanto diretto.
Il vostro album tratta varie tematiche sociali ma in particolare è un inno alla
conoscenza. Come mai?...
L'intervista continua qui
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