Dolce ma con passione vera
per quello fa: questa è Marnie
Campagnaro, ricercatrice del Gruppo di Ricerca sulla Letteratura per l’infanzia dell’Università di Padova.
L’avrei ascoltata per ore parlare dell’articolato progetto culturale di cui è ideatrice, Città
Invisibili , liberamente ispirato alla
poetica di Italo Calvino, volto ad avvicinare le giovani generazioni, dai 3 ai
14 anni, alla lettura, alla letteratura per l’infanzia,
all’arte e a una maggiore conoscenza del patrimonio artistico
e paesaggistico dell’Italia, a partire dal Veneto.
La Voce l’ha intervistata per voi.
Lei è ideatrice di Città Invisibili, un articolato progetto culturale. Ce ne può
parlare?
Il progetto, che è promosso dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di
Padova e da altre istituzioni, nasce da uno studio realizzato nell’ambito del Dipartimento di Filosofia, Sociologia,
Pedagogia e Psicologia Applicata
(FISPPA).
Abbiamo portato avanti
ricerche sul campo con bambini e ragazzi per capire come si rapportano fra
lettura e dimensione visiva nei libri di figure. Una delle evidenze più interessanti è che
spesso gli educatori e i genitori propongono libri rassicuranti per i bambini,
ma soprattutto per gli adulti, i quali sono spesso in difficoltà a rispondere alle domande sollevate dai piccoli lettori
rispetto ad immagini e storie ricche ed
articolate.
Il progetto è nato con l’obiettivo
di divulgare la Letteratura per l’infanzia
e in particolare una determinata tipologia di libri per ragazzi, ovvero i libri
che possono sfidare i bimbi intellettualmente e che, va detto, trovano le
resistenze maggiori negli adulti perché si
sentono impreparati ad affrontare determinate tematiche. Il progetto aiuta
insegnanti educatori e genitori con una serie di proposte, anche formative:
viene loro offerta una sorta di “borsa degli
attrezzi” per imparare a scegliere e comprendere
questi libri assieme ai bambini attraverso una lettura dialogica, senza esserne
intimoriti.
Conosce Jostein Gaardner,
scrittore “Il mondo di Sofia”?
Sì, ho letto il suo libro “C’è
nessuno?” anni fa…
Ecco, proprio in “C’è nessuno?” un extraterrestre, Mika, arriva sulla terra e incontra
un ragazzino, Joakim, che è a casa da solo perché i
genitori sono all’ospedale: sta nascendo il suo fratellino.
C’è un passaggio in questo libro che è stato per noi fondamentale, ovvero quando l’extraterrestre osserva il bambino fare una serie di
inchini di fronte a una risposta intelligente che l’alieno gli ha dato.
“Ma perché ti
inchini?” chiede l’extraterrestre.
“Perché hai dato una risposta intelligente” risponde Joakim. Allora Mika gli dice: “Chi si inchina, si piega. Non devi mai piegarti davanti a
una risposta. [...] La risposta è il
tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.”
I libri che ci piacciono
sono quelli che pongono domande e che danno la possibilità di aprire un dialogo in famiglia e in classe.
Abbiamo messo a punto dei
materiali che sono stati donati alle classi che hanno partecipato al progetto:
800 le classi coinvolte; gli insegnanti hanno liberamente deciso di partecipare.
In questi materiali, libri e albi illustrati, la narrazione per immagini si
intreccia al testo. I temi centrali sono stati l’osservazione
delle figure, l’arte, anche contemporanea e il paesaggio.
Qual è l’obiettivo
profondo di quest’iniziativa?
Oggi più che mai bisogna lavorare sull’educazione dei ragazzi per riuscir a dare profondità e capillarità ai
progetti culturali. L’educazione non è al
centro delle nostre politiche culturali perché si
tende ad avere enti che preferiscono eventi di grande visibilità ma solo attraverso l’educazione
dei bambini è possibile cambiare un paese, anche
culturalmente. Bisogna investire sui futuri cittadini: quando lavori con i
bambini, stai lavorando con chi in futuro potrebbe diventare ministro,
assessore, sindaco, medico, avvocato; se coltivi una certa predisposizione e
sensibilità rispetto a certi temi, la lasci sedimentare
nei primi 10 anni di vita nel bambino, qualcosa rimarrà.
È uno spargimento di semi, è chiaro che non nasceranno tutti alberi vigorosi: alcuni
semi moriranno, alcuni saranno solo degli alberelli, ma altri diventeranno
forti e robusti. In questo momento storico, purtroppo, noi stiamo spargendo
davvero poco.
Città Invisibili ha anche organizzato e promosso un Flash Book Mob. Come mai?
È nostro desiderio mettere a frutto i
risultati del progetto attraverso una grande giornata evento che coincidesse
con una data per noi molto significativa, ovvero la Giornata mondiale del libro
patrocinata dall’Unesco prevista per il 23 aprile.
La lettura è un’azione solitaria,
invisibile. Abbiamo organizzato quindi questo Flash Book Mob...L'intervista continua qui
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