lunedì 29 aprile 2013

Pino, lo Scotto da pagare. Intervista esclusiva a Pino Scotto



Pino Scotto rappresenta l'icona più importante del rock nazionale. Carismatico e grintoso singer dalle marcate influenze blues, dotato di una voce profonda e graffiante, rappresenta la migliore incarnazione della figura del rocker mai apparsa in Italia. La sua carriera ha ufficialmente inizio al termine degli anni '70, quando incide il primo 45 giri con i Pulsar; dopo qualche tempo diviene frontman dei Vanadium, la heavy rock band più importante della scena italiana, con cui realizza otto grandi album.
Fra il 1990 ed il 1992 Pino Scotto realizza il suo primo album solista in lingua italiana "Il Grido Disperato di Mille Bands" e nel 1995, a seguito del ritorno con i Vanadium, pubblica "Nel Cuore del Caos". Dal 2003 al 2008 torna sulle scene con un nuovo progetto, i Fire Trails, accompagnato dal drummer Lio Mascheroni e da altri musicisti, con cui apre anche il concerto dei Deep Purple.
Il ritorno sulle scene arriva con Datevi Fuoco”, una raccolta dei suoi migliori pezzi e nel 2005 esce “Buena Suerte”, un grande album Rock 'N' Roll con brani totalmente inediti.
Nel suo ultimo album Codici Kappaò il cantante napoletano attacca a spron battuto la classe politica italiana, l'industria dei reality show e tutti quei soggetti da sempre al centro delle sue 'attenzioni'.

Voce d’Italia l’ha intervistato per voi.

Nel tuo ultimo disco “Codici Kappaò”  esprimi tutta l'amarezza per il degrado culturale e socio-politico vissuto dal nostro paese. Com’è nato? 
Il disco è uscito da un anno e il tour invernale è ormai concluso. Abbiamo abusato della natura e ne stiamo pagando le conseguenze tutti: malattie, guerre, calamità naturali... E poi cosa ti devo dire? Mi devo inca…are? Devo cominciare a parlare della politica? Di questa massa di accattoni ladri?! Io appoggio Beppe Grillo da 5 anni ormai, bastava che prendesse una manciata di voti in più e li avremmo mandati tutti a casa! Devono andare tutti in galera, ma prima devono restituire quello che hanno rubato. Hanno ridotto il nostro paese in ginocchio, la gente è disperata. Questi furbi rubano nonostante siano miliardari e ci sono padri di famiglia che non riescono a portare da mangiare ai propri figli. Nelle mie canzoni esprimo tutta la rabbia che ho dentro, cosa che non fanno Vasco Rossi e Ligabue, non dicono mai nulla!Hanno milioni di fan e mai una volta che dicano loro: “Guardate che vi stanno fottendo la vita!”.

Com’è andata la collaborazione con Edoardo Bennato e i Club Dogo?
Da un po’ di anni amo contaminare la mia musica. Ho voluto lavorare con loro sia perché sono cari amici sia perché fanno un genere diverso dal mio. Con “Datevi fuoco!” avevo collaborato con Enrico Ruggeri e J-Ax, nell’album “Buena Suerte” è stato il turno di Caparezza.
Il lavoro realizzato con Club Dogo l’abbiamo messo anche su I-Tunes: i proventi saranno interamente devoluti  al progetto "Rainbow Belize" che porto avanti da 3 anni con la Dottoressa Caterina Vetro. Abbiamo già operato in Belize e in Guatemala, ora siamo in Cambogia:  raccogliamo fondi per costruire case per i bambini orfani o vittime di abusi.

Conduci il programma televisivo “Database” su RockTV , che esperienza è?...

L'intervista continua qui

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