giovedì 9 maggio 2013

'Cantiamo la Libertà'. Intervista a Barmagrande



BarmaGrande sono ormai una realtà consolidata nella scena reggae italiana.
Il trio è composto da  Emma Lercari e dai fratelli Sandro e Marco Donda i quali dopo l’ultima produzione della band, ‘Libertà’, il quinto album in studio co-prodotto con Stephen Stewart si sono raccontati a La Voce.

Vi definite una band "reggae roots", cosa significa?
Il roots reggae è il reggae delle origini, quello suonato da Bob Marley per intenderci e dai foundations cioè dai fondatori della musica reggae: Gladiators, Congos, Abyssinians, Burning Spear…
E' una musica solare e rilassante, con belle melodie, dai contenuti profondi, spirituali, che hanno le radici nella nostra cultura. Nella cultura jamaicana rasta il reggae e la musica nyabinghi hanno un potere curativo. Noi speriamo che anche il nostro reggae abbia questa qualità.

Cosa vi ha portato a fare musica?
Barmagrande è una band che suona da 18 anni, la musica è un modo di vivere, la ricerca delle parole, dei messaggi, delle melodie, del groove. Chi fa musica passa il proprio tempo immerso in questo tipo di ricerca. Tutti dovrebbero fare musica, farebbe bene a un sacco di persone.

‘Libertà’ è il vostro quinto album. Cos’è per voi essere liberi?
La libertà di cui si parla nella nostra canzone è la libertà dall'oppressione, specialmente rivolta al popolo tibetano che soffre enormemente per la crudeltà del regime di occupazione cinese. I cinesi dicono che il Tibet fa parte della Cina, ma i superstiti tibetani non la pensano così: 120 persone si sono bruciate vive in 2 anni per protestare contro la violazione dei diritti umani. Non ne possono più. 
Per noi la libertà è essere liberi di scegliere, di professare la propria religione, la libertà di pensiero e di parola. La libertà dallo sfruttamento delle persone e del Pianeta. La libertà dall’asservimento economico, finanziario e culturale.

Nell’era in cui tutti scaricano musica  illegalmente,  vostro album è in free download. Come mai?
Perché a noi non interessano i diritti d'autore. Per noi sono solo una farsa, servono a chi è dentro al sistema e noi siamo totalmente al di fuori. Almeno abbiamo la possibilità di divulgare la nostra musica gratis, come ci pare, abbiamo ancora questa possibilità con internet ed è questo che ci interessa...

L'intervista continua qui

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