martedì 21 maggio 2013

Intervista a Suor Anna Nobili. Dal cubo al velo: folgorata sulla via della danza




La storia sincera di una giovane donna e della sua trasformazione. Il racconto di una conversione e della passione per il ballo. E se sei una donna giovane e bella e passi le notti della tua giovinezza nei locali notturni di Milano, ballando sui cubi tra alcol e sesso facile, e poi diventi una suora operaia dal vestito color cielo della Santa casa di Nazareth, allora è vero che hai una grande storia da raccontare. E questo è quanto fa Suor Anna Nobili nel suo libro “Io ballo con Dio”, dove racconta, senza filtri e molto diretta, la sua vita di trasgressioni prima di arrivare alla conversione.

Con sorriso aperto e aria risolta, Suor Anna si è raccontata a La Voce.

Da poco è uscito il suo libro “Io ballo con Dio”. Me ne vuole parlare?
E’ stato scritto in 3 anni a quattro mani con Carolina Mercurio, una cara amica che purtroppo non c’è più.
Nonostante in realtà i valori della leucemia si fossero completamente abbassati, è morta l’anno scorso di un tumore che non era riuscita a sostenere, mi raccontava che questa malattia le aveva fatto scoprire l’essenziale. Spesso l’accompagnavo a fare la dialisi ed era lei a dare gioia di vivere agli altri. Era davvero una donna meravigliosa…
Il coreografo Stefano Vagnoli ha deciso di fare un musical sulla mia vita e gli serviva un canovaccio per costruire i dialoghi, allora ho chiesto aiuto a Carolina.
Ho avuto una vita piuttosto complicata, ma ho pensato che fosse arrivato il momento di condividerla anche per aiutare gli altri.
Ho ballato per anni sul cubo, avevo avventure di una sera intrise di alcool che però mi lasciavano sempre infelice.
Un giorno, stanca della vita stavo conducendo e non mi stava portando a nulla, se non all’autodistruzione decido di andare ad Assisi, e lì Dio mi ha chiamato a sé: non ho potuto che seguirlo.
In seguito ho preso i voti e da cinque anni faccio parte della Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth. 
Ho quindi lasciato il mondo della vita di notte, ma...

L'intervista continua qui

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