mercoledì 10 luglio 2013

Intervista esclusiva al Maestro Marco Sabiu


Marco Sabiu nasce nel 1963 a Forlì, dove tuttora vive. Diplomato in Pianoforte (con Lorenzo Bavaj, pianista di Jose Carreras) al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro dove ha studiato anche Composizione, Marco inizia prestissimo a lavorare nell'industria musicale come tastierista e arrangiatore.
Si trasferisce a Londra, dove vivrà dieci anni, e collabora con artisti dal calibro internazionale.
Dopo molti anni al servizio degli altri artisti decide di fare musica: usando soltanto un piano a coda e un vecchio armonium, registra una collezione di dodici ninne-nanne.
Di recente è uscita una seconda versione dell’album “Charlemagne: By The Sword And The Cross”, intitolata “Charlemagne: The Omens of Death”.

Andate a leggere cosa mi ha raccontato…

Dopo il vasto successo del primo album “Charlemagne: By The Sword And The Cross”, premiato ai Golden Gods Award di Londra 2010, con la voce di Christopher Lee, è appena uscita una seconda versione dell’album. Che ispirazione hai seguito?
In realtà quest’album era già uscito nel 2010, il connubio perfetto tra Wagner e i Metallica! Era molto più sinfonico e gotico, seguiva un po’ l’ispirazione del musical.
Poi sono stati ripresi i pezzi in un disco totalmente heavy metal, con musica arrangiata dal chitarrista dei Judas Priest Richie Faulkner e dato che era più rock della versione precedente, il titolo è cambiato in “Charlemagne: The Omens of Death”.
Il tema è sempre lo stesso, ma visto da due prospettive diverse: la prima più sinfonica, pop-rock, invece quest’ultima è proprio metal pesante, pensata per il pubblico metallaro.
E poi, la chitarra elettrica si sposa alla perfezione con la voce di Christopher Lee.

Durante la prima settimana di uscita, il secondo album è stato no.1 nella classifica ‘metal’ di Amazon, mentre il primo album è stato no.1 nella classifica ‘rock’ di Amazon. Che effetto ti ha fatto?
Essere primo in classifica fa sempre un bell'effetto! Non fa mai male, dà sempre una bella carica. Magari fosse così tutti i mesi… Ma non è facile, tuttavia sono estremamente soddisfatto.

Com’è lavorare con un leggendario attore del calibro di Christopher Lee? So che la sua prima impressione  quando ti ha conosciuto è stata: “Quando ho incontrato il maestro, mi aspettavo un uomo di mezza età dignitoso, invece ho visto questo piccolo, folle italiano, con capelli e pensieri pazzi”…
(Scoppia a ridere, fragorosamente, ndr). Appena lo incontri t’intimorisce! Ero abituato da ragazzino a vederlo nei film e trovarmelo davanti, così alto, mi ha letteralmente tolto il respiro. È carismatico, quando entra in una stanza ti ipnotizza con lo sguardo, è una calamita.

Hai inoltre raggiunto la vetta della classifica di iTunes Classica Italiana due volte, nel 2011 e 2012, in occasione dei suoi album soli di musica crossover “Sabiu No.7” e “Audio ErgoSum”. Due album molto diversi dalla saga "Charlemagne"…
Totalmente! Sono due dischi strumentali, basati sul pianoforte e sull'orchestra, con atmosfere rilassanti: il genere che preferisco. Sono lavori completamente diversi rispetto a "Charlemagne". “Audio ErgoSum” segna l’inizio della collaborazione con il leggendario cantante degli Yes, Jon Anderson, con cui sto lavorando a un nuovo album e un tour insieme per il 2014.

Hai raggiunto vasta fama televisiva partecipando in modo alquanto originale al Sanremo Festival – rompendo violini, strappando frac e lanciando fogli sul palco! – e hai letteralmente rivoluzionato l’immagine del direttore d’orchestra del Festival. Che ricordo hai di quest’esperienza?
Sì, ho scatenato l’inferno! Sono stato catapultato su quel palco con Antonella (Clerici, ndr) che è stata generosa, mi ha dato tanto spazio.
È stata un’esperienza elettrizzante, mi sono divertito molto.
Spero di ripetere quest’esperienza con la stessa conduttrice perché una persona stupenda con cui lavorare! È una donna umanamente grande: è proprio come la vedi, sul palco e nella vita.


Ha collaborato con molti artisti molto importanti, Tanita Tikaram, Perry Blake, Francoise Hardy, Filippa Giordano, Luciano Pavarotti ed Ennio Morricone. Hai qualche aneddoto divertente da raccontarci?...

L'intervista continua qui 

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