Il Principe di Homburg dramma di Heinrich von Kleist e considerato dai più il suo capolavoro, sbarca all’Elfo di Milano. Diventato il testo emblematico della dicotomia tra l'obbedienza agli ordini ed il fare ciò che è giusto, Cesare Lievi ha scelto di portarlo a teatro, con la drammaturgia firmata da Peter Iden.
La trama è semplice: il principe di Homburg, disobbedendo agli ordini, attacca battaglia contro gli svedesi. Il nemico è messo in fuga ma le regole militari sono ferree. Homburg viene condannato a morte.
Il principe elettore di Brandeburgo accoglie la supplica per concedergli la grazia, purché sia Homburg stesso ad affermare che la sua condanna sarebbe stata ingiusta.
Due personaggi principali, parecchi secondari, ma tutti con un ruolo ben preciso. Il principe di Homburg ha il coraggio della gioventù e dell’incoscienza, non si rende neppure conto di disubbidire perché non ha sentito gli ordini, perso in sogni d’amore. E’ l’antieroe romantico, che ha il terrore della morte e, per evitarla, sarebbe disposto a tutto.
Testo bellissimo e complesso che sotto una parvenza di fiaba racconta la tragedia di un giovane schiacciato tra generosità e ragion di stato.
Lievi apre su una scalinata immersa nell'ombra che prelude al risveglio delle cose inanimate e della vita animata degli umani dopo il misterioso intervallo del sonno. Il principe, nel pieno della battaglia contro gli svedesi dà l'ordine di attaccare il nemico prima di aver udito lo squillo che lo autorizza a procedere, diventa la storia dell'uomo uscito allo scoperto dopo la lunga gestazione che lo ha votato all'esilio dal mondo.
Lorenzo Gleijeses articola con passione la discesa dell'eroe nel delirio prima del riscatto finale, mentre, accanto a lui, Stefano Santospago è un Elettore tormentato eGraziano Piazza, nobile e acceso Kottwitz, completa il bellissimo quadro d'assieme che schiera la grazia di Maria Alberta Navello e la serenità di Ludovica Modugno in uno degli spettacoli più alti della stagione.
«Mettere in scena oggi Il principe di Homburg – spiega, del resto, Lievi – non è solo ricordare il duecentesimo anno della morte di Kleist, ma significa fare il punto della tenuta culturale e umana della poesia di uno tra i più sconvolgenti e contradditori poeti drammatici del passato». «Mettendo in scena Il principe ho scelto di concentrarmi non tanto sul dramma di chi si trova dilaniato tra sentimento e legge, libertà e obbedienza, inconscio e norma, ma sulla proposta kleistiana (tutta moderna) di una possibile soluzione: da ogni conflitto si esce grazie a un sogno. Non importa se è destinato a cedere e crollare sotto il principio di realtà. Questa non è assoluta: in essa si può annidare un altro sogno in grado di metterla in discussione, e così via all’infinito».
Lo spettacolo ha debuttato al Teatro Nuovo di Udine il 12 ottobre 2011, e si fermerà al Teatro dell’Elfo per pochi giorni. Inoltre il 26 Aprile alle 18 sarà possibile incontrare la Compagnia, così potrete togliervi tutti i dubbi e le curiosità sullo spettacolo.
Sala Shakespeare, Elfo Puccini, da 24 al 29 aprile
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