mercoledì 11 luglio 2012

Madonna, concerto ordinario. Miracolo N.P.

L-U-V Madonna! Dopo una lunga attesa, mitigata daldj Martin Solveig, e aver riempito - o quasi- il concerto di S.Siro, Madonna fa il suo ingresso trionfale, con molta calma. E nonostante i fischi che hanno accompagnato l’attesa, appena appare, i suoi fan si sciolgono e si lasciano andare a un boato, perdonarla è questione di attimi. 

50 anni e non sentirli, Lady Ciccone è in forma smagliante, forse anche merito degli Energy drink di cui pare sia addict da un po’ di tempo a questa parte.
Il concerto, suddiviso in quattro atti Transgression, Prophecy, Masculine/Feminine e Redemption, nomi che non fanno altro che confermare l’abituale mix di sacro e profano, tipico di ogni performance dell’artista, si apre con uno dei suoi ultimi successiGirls gone wild, pezzo esplosivo che manda in visibilio tutti. 

I dettagli sono curatissimi, nulla è lasciato al caso, le scenografie sono spettacolari: un enorme incensiere oscilla sullo sfondo di in un’imponente cattedrale di cui Madonna, accompagnata da Revolver, frantuma le vetrate con uno sparo. Siamo immersi in un’atmosfera sacrale, quasi gotica. 
Prosegue con Gang Bang, durante la quale ‘gioca’ a fare fuori tutti i suoi ballerini-amanti nella stanza di un motel in cui campeggia un enorme crocifisso di legno. 

Best friend è accompagnata da un triste e malinconico video ambientato in un cimitero ricco di mausolei ed epitaffi che fanno leggere HOPE, FAITH, IMMORTALITY (forse quella che pensa di aver raggiunto con la sua musica?) e rendono l’atmosfera per un attimo cupa. 

Attesissimo, arriva anche Express yourself in un mash up con Born this waydell'acerrima nemica, Lady Gaga, che viene conclusa con una frase ripetuta più volte, come un mantra: She’s not me! She’s not me! 

Il look total black dell’inizio lascia il posto ad un ironico completino da majorette. Il video che accompagna la canzone è ispirato ai lavori di Roy Lichtenstein. Per cantareHoliday e 4 minutes imbraccia una chitarra, che palesemente non sta suonando. Interessante la versione di Open your heart, che sfocia in Sagarra Jo dei Kalakan, trio basco scoperto la scorsa estate durante una vacanza in quella terra. 

Indossate camicia e cravatta, inizia il terzo atto con un look decisamente mascolino, giocando a sedurre le ballerine e regalando al pubblico un’emozionante Vogue, con le foto dei grandi divi di un tempo che dominano alle sue spalle. 

Dopo le dichiarazioni all’Italia “Vi amo tutti e vi ringrazio! Posso dire che è vero, italians do it better!”, si cimenta in una particolare versione di Like a Virgin, a metà tra un canto di chiesa e un rantolo in punto di morte, che sarà la colonna sonora di W.E. , il suo prossimo film da regista. 

Molto significativo il video che accompagna Nobody knows me: usando la tecnica del collage, Madonna mostra le centinaia di facce che avrebbe secondo la stampa scandalistica. Infine sugli schermi corrono i nomi di tanti ragazzi morti per atti di bullismo. 

In chiusura, dopo I'm addicted e I'm a sinner, e naturalmente Like a Prayercantata con i suoi schierati come un gruppo gospel, arriva il suo inno: Celebration. Il palco si trasforma in un dance floor pieno di cubi colorati. E proprio su uno di questi, Maddie sparisce gridando a pieni polmoni “Good night Milano!”, senza neanche concedere un bis. 

Nonostante l’energia, il talentuoso corpo di ballo e la sostanziosa scaletta, la cantante non convince, manca il coinvolgimento giusto, è apparsa un po’ fredda, distaccata. L’impressione è che sia salita sul palco per fare il suo dovere, ne più né meno, e se ne sia andata. Poca anima. E forte indice del basso coinvolgimento è stata l’alta percentuale di persone sedute sugli spalti, in pochi si dimenavano sulle note delle canzoni. 

Maddie, non sei stata travolgente, forse eri un po’ stanca. Però, a una come te, perdoniamo quasi tutto. 

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