mercoledì 11 luglio 2012

In mostra a Milano la prima donna pittrice del 600: Artemisia Gentileschi



Riconosciuto il suo valore solo dopo tre secoli, Artemisia Gentileschi ora è considerata una delle pittrici più importanti del panorama artistico europeo. Al Palazzo Reale sono in mostra 40 tele e diversi documenti inediti, tra cui le lettere d’amore che l’artista scrisse all’uomo che amava, Francesco Maria Maringhi.
Di scuola caravaggesca, figlia del pittore Orazio Gentileschi, Artemisia nasce a Roma nel 1593 e qui esordisce come artista, stimolata dal fermento romano e frequentando assiduamente gli amici pittori del padre, uno dei quali, Agostino Tassi, la violentò segnando per sempre sia la vita che la produzione artistica della Gentileschi, la quale con estremo coraggio lo denunciò, subendo poi la vergogna di un matrimonio riparatore. La mostra è suddivisa in quattro fasi che contraddistinguono la produzione dell’artista: al primo periodo romano appartiene “Giuditta che decapita Oloferne” che rappresenta una scena feroce interpretata come desiderio di rivalsa sulla violenza subita.
Segue il periodo fiorentino di cui fa parte “Conversione della Maddalena” dove la Maddalena è rappresentata con un abito dagli amplissimi panneggi, con una generosa scollatura che mostra appena la nudità. Dopo il ritorno a Roma Artemisia si dedicò ad opere come “Giuditta con la sua ancella”, tela dove l’artista colse l’interpretazione dell’ombrosità caravaggesca attraverso la rappresentazione di scene notturne, illuminate solo dal lume di una candela. L’ultima fase della sua produzione è sita a Napoli dove poi morirà nel 1653. Tra le tele dell’ultimo periodo ricordiamo “San Gennaro nell’anfiteatro di Pozzuoli”, opera in pessimo stato di conservazione, che rappresenta San Gennaro gettato in pasto a belve feroci che invece di attaccarlo si sdraiano ai suoi piedi, e i suoi seguaci che restano esterrefatti di fronte al miracolo.
Tuttavia, odio per la violenza ed emancipazione femminile è ciò che principalmente emerge dai quadri della Gentileschi: i personaggi sembrano vivi, tanto sono densi di emozioni, con colori  talvolta sgargianti, talvolta scuri. Artemisia fu una donna e un’artista libera, sfidò le convenzioni sociali con coraggio per riuscire ad affermarsi, dimostrandosi quanto mai attuale. Per questo la mostra è stata supportata da diverse associazioni femminili in difesa della donna, tra cui Doppia Difesa, il cui presidente di fondazione è la show-girl Michelle Hunzicker, già vittima di stalking.
La mostra, arricchita dagli interventi scenografici di Emma Dante, sarà a Milano fino al 29 Gennaio 2012.

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